A tu x tu con il Mentor

Nel presente documento abbiamo chiesto a Fulvio Fevola del progetto MYMENTORCATTOLICA alcune riflessioni sul progetto, sullo sviluppo della relazione Mentor e Mentee e sulle competenze necessarie per affrontare il mercato del lavoro. 

 

Fulvio attualmente e´ Senior Consultant - Divisione Si Fides

 

1.         Qual´e´ stato il tuo percorso di carriera fino ad oggi?

 

Il mio percorso professionale si è evoluto rispetto a tante esperienze lavorative “spot” durante gli studi, le quali mi hanno permesso di capire come funzionavano le dinamiche aziendali, il lavorare con persone che non ti sei scelto e costruire il tuo profilo in base alla realtà in cui sei. 

Poi la possibilità di accedere al master SMEA mi ha dato la possibilità di accedere e conoscere diverse aziende, scoprendo diverse

professionalità che non avevo considerato. Un altro punto in cui mi sono chiesto dove volessi andare era quello: appena iniziato il master, l’ottanta per cento di noi puntava ad entrare all’interno del reparto marketing di una qualche azienda, essendo molto influenzati dai film americani. 

 

Vedendo poi quello che è il lavoro pratico di conseguenza abbiamo analizzato diverse possibilità vagliando la parte acquisti, vendite, amministrativa, ecc... in modo da capire quale settore ci potesse interessare. 

 

Tra i diversi seminari una cosa della quale ci prospettavano poteva essere di entrare in una qualche realtà di ricerca e analisi applicate a processi di HACCP e certificazioni. Questo mi ha fatto conoscere la consulenza: subito dopo ho partecipato a tre seminari Deloitte, Accenture e Sinfo One i quali ci hanno introdotto in questo settore. 

 

Fatto questo, io e altri miei colleghi abbiamo fatto le selezioni per entrare in queste aziende e quella che mi ha convinto di più è stata Sinfo One per una questione di gestione dell’azienda, umanità, attenzione al dipendente, parco clienti composto da industrie alimentari (ciò che mi piace di più fare e seguire) e infine per la città visto che mi sarei dovuto trasferire. 

 

Trasferirmi a Parma era un’opzione plausibile, visto che è una città interessante e che mi piace:

nel centro-nord Italia è in un punto nevralgico per il settore food, un paese a misura di uomo che mi ha permesso di dire “ma si, perchè non farlo?”. Dopo aver fatto i primi sei mesi di stage tramite il master sono stato poi riconfermato con l’apprendistato di 4 anni per poi rimanere fino ad oggi. 

 

Quasi 12 anni di lavoro in una ditta che mi ha fatto tanto crescere, dandomi modo di imparare e vedere di

più, mettendo a frutto le mie capacità e permettendomi di portare il mio contributo dentro l’azienda gestendo un portafoglio clienti che comprende alcuni tra i più grandi player del food italiano.

 

2.         Cosa ti ha spinto ad aderire a questo progetto ?

 

Avendo frequentato il Master SMEA Alta Scuola di Management ed Economia Ago-Alimentare dell’Università Cattolica, sono sempre rimasto in contatto con la realtà accademica.

 

Dal 2010 infatti svolgo seminari annuali alla SMEA per conto di Sinfo One, portando il nostro contributo e fornendo possibilità ai migliori talenti che vogliono mettersia alla prova nel mondo della Consulenza. Fino ad oggi infatti abbiamo inserito più di 12 figure provenienti dal Master e nell’ultimo anno abbiamo attivato un percorso di stage per altre due figure.

 

In aggiunta faccio parte dell’Associazione ex Alunni AMA Network dal 2008 come associato e consigliere e dal 2018 ne sono anche il Presidente in carica; tramite questa posizione ed i contatti continui con il corpo docenti mi è stato proposto di partecipare in rappresentanza del nostro corso di laurea ed ho accettato molto volentieri. 

 

Credo molto nel mentoring (che svolgo sulle figure neoassunte in azienda ogni anno) e sono sempre disponibile a condividere conoscenza e fornire opportunità ai giovani che si affacciano al mondo alla fine della loro carriera universitaria.

 

3.         Come hai impostato la relazione mentor e mentee ?

 

Diciamo che facendo questo già durante le mie giornate lavorative con i neoassunti in Sinfo One ho già un mio “canovaccio mentale” da seguire, se così si può dire.

 

Principalmente cerco in prima battuta di capire ed ascoltare chi ho davanti, perché è importante capire lo spirito, le ambizioni ed il talento della figura del mentee, in modo da lavorare per far emergere e crescere le sue qualità e per lavorare sulle sue “debolezze” in modo da farlo uscire dalla nostra collaborazione più arricchito e consapevole della figura lavorativa che può diventare.

 

Se posso estremizzare è un po’ come un allenatore/preparatore di un professionista di tennis, la partita la gioca lui io devo metterlo nelle migliori condizioni per esprimere il suo “miglior gioco”.

 

 4.        Quale è il consiglio più importante che hai dato al tuo mentee?

 

Non credo di essere così “esperto” e non mi sento così “arrivato” per poter dare consigli di vita o indicazioni che rimangano come dogmi; quello che mi sento di dire alle persone che seguo di solito però è che abbiano il coraggio di sbagliare con la propria testa perché sulla mia pelle ho imparato che solo sbagliando si esce più “arricchiti” e se riescono ad accettare i loro sbagli con serenità potranno godersi i momenti di successo con il giusto spirito.

 

5.         Cosa porti a casa da questa esperienza ?

 

Il processo mentor-mentee è sempre una strada a due direzioni, quindi mi sento di aver appreso molto anche dal mio mentee, che ci tengo a ringraziare (Marco Zannini) perché averlo conosciuto mi ha dato altri punti di vista, energia aggiuntiva di chi ha voglia di arrivare e mi ha anche permesso di imparare cose che lui che hanno aumentato il mio bagaglio culturale (perché c’è sempre da imparare da tutti).

 

6.         Nel tuo settore / area di lavoro quali competenze in futuro ritieni fondamentali ?

 

Il settore delle società di servizi come la nostra e di consulenza è molto particolare, perché si basa sull’aggiornamento costante non solo degli strumenti di lavoro ma anche della propria preparazione, in quanto i clienti vogliono e pretendono professionalità e preparazione (con know-how che il consulente deve portare come valore aggiunto ai suoi dipendenti).

 

Di conseguenza su tutte quelle che sono le competenze fiscali, amministrative, di processo, analitiche, informatiche ecc.. che sono fondamentali di sicuro, la cosa che non deve mai mancare nel nostro settore è la spinta all’aggiornamento, all’apprendimento ed all’aumento delle proprie conoscenze e lo studio di ogni ambito possa essere utile per la propria carriera e posizione lavorativa

 

Data di pubblicazione: 14/10/2019